La storia
LO STUDIO LEGALE DE CAPRIO MARIO – PENALISTA
Inizia ad operare alla fine degli anni ’70. Nel giro di pochi anni si afferma come uno dei più conosciuti non solo a Roma, ma anche a Milano, Napoli e Palermo. Lo Studio e’ anche attivo da oltre due anni nei rapporti Italia-Albania, sia in campo penale che per investimenti e nuovi business in loco.
L’Avv. De Caprio riesce a far portare in aula il capo assoluto della camorra Raffaele Cutolo. Il processo si conclude con un autentico trionfo: contro 2 ergastoli richiesti, il Cinque fu condannato soltanto a 18 anni.
Successivamente, l’Aw. De Caprio difende in importanti processi valutari molti personaggi del jet-set, ottenendo la remissione in libertà di un noto barone siciliano; difende inoltre, fra i tanti, gli accusati della rapina ai negozi “La Cicogna” e, nel 1985, nel famoso processo per direttissima in Corte d’Assise per lo scippo mortale a Monteverde.
Anche questo processo si conclude, con un grande successo per la difesa, con la condanna dell’imputato a 12 anni.
Raggiunge notorietà internazionale in difesa di una delle piu’ note attrici italiane per i falsi nudi pubblicati da Novella 2000, facendo bloccare il settimanale in tutta Italia. In quell’occasione il suo nome è indicato come uno dei più importanti penalisti italiani, su varie pubblicazioni internazionali.
Si ricordano ancora famosi processi in Valle d’Aosta, nello scandalo delle “Lenzuola d’Oro”, nella modifica ottenuta dalla cancellazione dei dati al C.E.D. e nei più famosi processi di bancarotta fraudolenta nei tribunali e nelle corti di tutta Italia.
E’ stato conosciuto dalla grande massa come difensore del cosidetto “Papa della mafia” – Michele Greco – nel processo di Palermo, ottenendone la scarcerazione e contribuendo a demolire il “teorema Buscetta”. Noti sono i suoi confronti televisivi con il Giudice Falcone.
E’ stato coinvolto nella difesa dei cd. falsi invalidi alle Poste ed in un noto confronto televisivo con l’allora Ministro Frattini per cambiare la Legislazione. E’ stato avvocato del Governatore della Regione Lazio Storace, nella denuncia contro il Segretario della Stampa Romana, Paolo Serventi Longhi. Ha difeso in circa 70 processi in Corte d’Assise.
E’ stato consulente, incontrandolo diverse volte, di un notissimo politico italiano, suggerendogli alcune linee difensive poi adottate dallo stesso. Molto apprezzato al Comando Generale dell’Arma dei C.C. nella difesa di numerosi Ufficiali e Sottufficiali incriminati per operazioni di servizio, successivamente assolti e reintegrati ed inoltre anche avvocato di riferimento di molti alti ufficiali e sottufficiali della Guardia di Finanza per imputazioni per cause di servizio.
Famosissimo agli inizi degli anni 2000 per quello che fu definito il “Giallo di Via Po”, ottenendo la piena assoluzione del suo assistito dimostrando che trattavasi di suicidio, smentendo così sia le perizie dei R.I.S. di Parma, che quelle dell’ U.A.C.V. della Polizia di Stato.